Popolo della Famiglia: “No alla morte. Sì alla vita. Questa è la nostra rivolta”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Il PdF di Padova si esprime per il diritto alla Vita, sempre.
«Siamo accanto a Thomas e Kate Evans nella lotta per evitare che il proprio figlio Alfie venga ucciso!»
con queste parole il consiglio del Circolo PdF di Padova si esprime sulla sentenza di morte emessa qualche giorno fa dal tribunale di Liverpool, dove il piccolo Alfie è ricoverato e recluso, contro la volontà dei genitori, in attesa dell’interruzione dei supporti vitali.
«Stiamo seguendo sui social, con apprensione, la vicenda che in queste ore ha visto i genitori di Alfie cercare di sottrarre dalle mani dei carnefici il proprio figlio.» prosegue Maria Verita Boddi, presidente del Circolo PdF, «È sconcertante apprendere che l’ospedale dove è rinchiuso il piccolo Alfie abbia chiamato la polizia per impedire ai genitori di trasportarlo presso un’altra struttura sanitaria dove proseguire le cure o tentare nuove terapie. In Europa, possono liberamente circolare persone e merci, ma ad Alfie ed ai suoi genitori questo è negato.»
«Tom Evans finalmente ci mostra qual è l’unica via possibile quando lo Stato diventa portatore di morte e tocca i nostri figli: la rivolta contro lo Stato stesso, se le sue leggi e le sue sentenze sono improponibili al cospetto di Dio. Possono schierare cento poliziotti, ma un papà che vede in gioco la vita di suo figlio non si farà fermare. Uno Stato che concede ogni scelta se vuoi morire, ma non riconosce alcun diritto se vuoi tenere in vita un bambino, il tuo bambino.» sottolineano i componenti il circolo PdF locale. «Per noi nessuna legge, nessuna sentenza, nessuna Maestà potrà mai far diventare giusta una scelta per la morte contraria all’istinto dell’uomo per la vita e a quello ancora
più forte di un padre per la difesa della vita di un proprio figlio. No alla morte. Sì alla vita, alla fine la nostra rivolta semplice è tutta qui. Ci uniamo a tutte le associazioni pro-vita e pro-life che in questi giorni sono al fianco dei genitori di Alfie.» concludono i Consiglieri del Circolo del Popolo della Famiglia di Padova.

Il Popolo della Famiglia di Padova su Dat e processo a Marco Cappato

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Boddi PdF Padova: “Decisione pilatesca dei giudici”

Il Circolo del Popolo della Famiglia di Padova affida alle parole della presidente Maria Verita Boddi un commento sulle ultime decisioni dei giudici sul processo a Marco Cappato, imputato per l’accusa di aiuto al suicidio nella nota vicenda di dj Fabo. «Questa decisione è pilatesca: se ne sono lavati le mani inviando la decisione alla Corte Costituzionale. I giudici non hanno voluto né condannare né assolvere l’esponente radicale e chiedono ora alla consulta di stabilire addirittura la legittimità dello stesso reato di aiuto al suicidio, che attualmente prevede pene che vanno dai 6 ai 12 anni di carcere. L’impressione è che, in base all’ordinamento vigente, Cappato non potesse che essere condannato, ma il collegio giudicante, sollecitato in tal senso anche dalla pubblica accusa, che ha di fatto difeso Cappato, non ha voluto emettere tale sentenza. Perché la vita (come un rene, come un arto) è un bene indisponibile. Per cambiare la norma bisogna fare un’altra norma e passare dal Parlamento dove si esprime la volontà del Popolo italiano. E dove è necessario per questo che ci sia la voce del Popolo della Famiglia» «Sono note le posizioni del Popolo della Famiglia a proposito delle DAT» proseguono Antonio Buso ed Emanuele Bernardi, candidati PdF alla Camera, al termine dell’incontro di ieri sera con Mirko De Carli alla sala mons. Bellato alla Parrocchia della Sacra Famiglia di Padova. «L’aver trasformato ed equiparato alimentazione e idratazione a trattamenti sanitari, è il primo passo per trasformare una legge già zoppicante nell’anticamera dell’eutanasia. Acqua e cibo non possono paragonarsi alle terapie. Dare ad una persona la possibilità di dissetarsi ed alimentarsi non è una cura eccessiva o sproporzionata. Inoltre per molti medici l’obiezione di coscienza è un diritto, salvo ovviamente che non siamo davanti ad un caso di accanimento terapeutico. Il discrimine, molto sottile, è sempre quello». Maria Verita Boddi ricorda le parole di Mons.Negri a questo proposito: “Il rischio dell’eutanasia esiste, sia di quella chiesta che di quella data. Fa parte del complessivo quadro di una legge che zoppica e non soddisfa.” «Dobbiamo sempre ricordare che la vita umana è un bene non disponibile e guardarla con attenzione, cautela e prudenza. Ormai siamo in un momento storico nel quale la sacralità della vita non è più tanto considerata. Si tocca con mano una deriva ostile alla vita che appare ormai evidente in tanti fattori, anche sociali e culturali, non ultimo l’annuncio del Sindaco di Padova, sig. Giordani, di firmare le DAT. Ribadiamo che la vita dell’uomo è sacra dal momento del concepimento sino alla fine naturale». Concludono con forza i candidati PdF: «Sono molte le forme evidenti di non rispetto della vita umana: l’aborto, la scarsa attenzione alla Famiglia, alla tutela dei bambini, alla mancanza di difesa della dignità dei lavoratori e delle imprese italiane, a chi in molte parti della terra muore di fame e sete, o perisce a causa di migrazioni. Il Popolo della Famiglia è partito laico ma non laicista, che si fonda sui valori della Dottrina Sociale della Chiesa. L’alternativa c’è: il 4 marzo possiamo iniziare a cambiare l’Italia, votando il Popolo della Famiglia.»

Popolo della Famiglia: “A Patrizia Cocco non servivano le DAT!”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Il PdF di Padova si esprime per il diritto alla Vita, sempre.
«Il Magistero della Chiesa è chiaro: non c’è un diritto di morire ma sicuramente un “diritto a morire
in tutta serenità, con dignità umana e cristiana”» con queste parole i candidati alle prossime elezioni politiche del Popolo della Famiglia di Padova: Maria Verita Boddi, Massimo Brasiliani, Lucia Vecchi, Antonio Buso e Emanuele Bernardi alla Camera, insieme a Silvana Oberto candidata al Senato si esprimono sulla morte di Patrizia Cocco, malata di SLA avvenuta sabato in sedazione profonda.
«Abbiamo da poco celebrato la 40esima Giornata della Vita e vogliamo fare una riflessione seria e non ipocrita. Le nostre proposte a favore di Famiglia, Vita ed Educazione sono la ragion d’essere del Popolo della Famiglia.»
«Andare a morire in Svizzera oppure dare battaglia in tribunale per vedere accettato il rifiuto all’accanimento terapeutico non sono le uniche strade: non è la magistratura a dover decidere su questi argomenti, ma il sano rapporto medico-paziente, che impone al medico di seguirne le scelte ed alleviarne le sofferenze» continua il comunicato stampa del Circolo PdF di Padova. «Possiamo accettare che pagando 10/15 mila euro e aver fatto un’intervista Skype, si possa mettere fine alla propria vita con la pseudo “dolce-morte” in Svizzera?» si chiedono dal Circolo locale del PdF. «Il dolore del malato è una materia difficile e il rapporto tra medico e paziente deve basarsi sulla relazione sincera e sulla piena comunicazione». «Le DAT hanno spostato l’attenzione ed il focus del dramma di questi malati alle prese con vicende durissime: noi diciamo di non abbandonarli, è necessario farsene carico, ascoltarli e non strumentalizzarli. Ciascuno deve avere diritto di essere preso in considerazione in modo unico e diretto. Le DAT non c’entrano proprio nulla: questo è compito della buona medicina. Per la prima volta in Italia abbiamo assistito alla richiesta di morte trasformata in diritto ed applicata per legge. Difficilmente sarà l’unico caso cui assisteremo nei prossimi mesi. Questi sono i “falsi miti di progresso” spacciati per libertà». Concludono i candidati di Padova con le parole di Mario Adinolfi, presidente del Popolo della Famiglia: «Siamo per il diritto

a ricevere cure, anche palliative (peraltro già consentite dalla legge) ed assistenza per malati, anziani, sofferenti terminali, persone inguaribili e siamo invece contrari alla cultura dello scarto e della morte, cultura dell’abbandono e della solitudine, e contro la condanna a morte per fame e sete prevista dalle DAT.»

Papa Francesco: «Difendere il diritto alla vita, libertà e inviolabilità di ogni persona»

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Il PdF Padova: l’indicazione per i Cristiani è inequivocabile!

«Accogliamo con un grande grazie le parole pronunciate oggi da Papa Francesco nell’incontro a Roma con i rappresentanti diplomatici internazionali» affermano i Consiglieri del Circolo Popolo della Famiglia di Padova, commentando le parole del Pontefice.
«” Il diritto alla vita, alla libertà e all’inviolabilità di ogni persona” citati da Papa Francesco, si riferisce anche a quelle forme di violenza più sottili e nascoste della società odierna. » «Parliamo dei bambini uccisi prima della nascita in quanto malati, malformati o down, pensiamo agli anziani e malati ritenuti un peso, che ora saranno elimitati più facilmente grazie alle DAT (dichiarazioni anticipate di trattamento). Ci riferiamo alle donne sfruttate con la prostituzione, che qualche partito politico nella prossima legislatura vorrebbe legalizzare, oppure trattate come merce per “sfornare” bambini a pagamento con l’obbrobrio dell’utero in affitto, che il Popolo della Famiglia chiede sia definito “crimine contro l’umanità”. » Papa Francesco si interessa poi di quanti, in fuga da povertà e guerre, sono oggetto della tratta attraverso l’emigrazione a pagamento.
«Non è forse questa una nuova forma di schiavitù? » si domandano dal Circolo locale del PdF.
«La difesa del diritto universale alla vita va di pari passo con il diritto alla tutela della salute garantendo la produzione e la somministrazione di farmaci. » continua il comunicato del Circolo PdF di Padova. «Su quest’ultimo aspetto, siamo preoccupati dalla decisione della più grande casa farmaceutica al mondo, di interrompere gli investimenti per la ricerca di nuovi farmaci per la cura delle malattie neurodegenerative (Alzheimer e Parkinson in particolare), per finanziare altri progetti più “remunerativi” e procedendo inoltre al licenziamento di 300 dipendenti. » «Come in molte altre occasioni, il profitto viene prima delle persone» proseguono dal Circolo Popolo della Famiglia di Padova. «” Servono politiche in grado di garantire, a prezzi accessibili, la fornitura di medicinali essenziali per la sopravvivenza delle persone, senza tralasciare la ricerca e lo sviluppo di trattamenti che, sebbene non siano economicamente rilevanti per il mercato, sono determinanti per salvare vite umane” » con queste parole papa Francesco ha evidenziato l’esigenza di un’intervento normativo a livello nazionale e mondiale al riguardo. Sottolineano dal PdF Padova «Papa Francesco chiede anche “politiche a sostegno della famiglia, da cui dipende l’avvenire e lo sviluppo degli Stati. Senza la famiglia non si possono infatti costruire società in grado di affrontare le sfide del futuro. Il disinteresse per le famiglie porta poi con sé un’altra conseguenza drammatica che è il calo della natalità” ».
Concludono i rappresentanti del Circolo di Padova del Popolo della Famiglia: «Sono i valori non negoziabili: Vita, Famiglia e Libertà che contraddistinguono il nostro movimento e sui quali non faremo sconti o accordi al ribasso in vista delle elezioni politiche del prossimo 4 marzo.»

LA CIVILTA’ DI UN POPOLO NON SI MISURA CON LE DAT

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Il PdF di Padova sgomento per l’approvazione delle DAT
Il Circolo di Padova del Popolo della Famiglia, si dichiara partecipe dello sgomento dei tanti cittadini dopo l’approvazione in via definitiva al Senato della Repubblica, del provvedimento del cosiddetto biotestamento. «Con questa legge si rompe il patto di fiducia tra paziente e medico, consentendo attraverso le DAT (disposizioni anticipate di trattamento) di accettare o rifiutare terapie e trattamenti, compresa nutrizione e idratazioni artificiali ridotte a comuni terapie» dichiarano i Consiglieri del Circolo di Padova del PdF. «Questa legge è lo specchio del naufragio valoriale dell’Italia sempre più impregnato di una cultura di morte, subordinata ai diktat europei.» «Ci attende un periodo impegnativo,» proseguono dal Circolo di Padova «per la prossima campagna elettorale delle Politiche 2018, e per questo la nostra attività di informazione ci vedrà presenti nelle piazze di Padova a testimoniare che le Dat ed il biotestamento, sono la premessa ad una trasformazione valoriale che vuole portarci inevitabilmente all’eutanasia se non si cambia rotta.»
Prosegue il comunicato stampa del PdF di Padova: «Questa cultura mortifera vuole eliminare le vite cosiddette “fallate” prima della nascita, non aiuta le famiglie ed infine uccide le persone diventate “scomode”, quando ormai non sono più funzionali ad uno sfruttamento produttivo. Tutto questo per un risparmio economico o per business.» «Adesso ci aspettiamo solamente l’intervento di una magistratura “creativa” che dichiarerà che per “il suo bene” è meglio che una persona muoia. Quanti medici non potranno più essere fedeli al proprio giuramento ma semplici esecutori di disposizioni altrui rese anni prima?» Concludono dal Pdf Padova «È una legge contro la vita, la persona e la famiglia. La risposta al dolore è la cura, non l’eliminazione fisica di chi soffre. Amici Padovani: Venite a far parte della battaglia politica del Popolo della Famiglia per salvaguardare la vita e rilanciare un modello di società più umana dove ogni persona è importante, dove ogni vita è sempre degna di essere vissuta. Perché l’Italia ha bisogno di leggi per la vita e non per la morte.»

Le DAT non sono l’urgenza di questo Paese e violano i Diritti Umani

COMUNICATO STAMPA – padova
Il PdF: uccidere di fame, sete o con un’iniezione di pentobarbital non è civiltà!
«Come per la legge sulle Unioni Civili, urgenza per l’Italia, utilizzata da meno di 4000 persone dalla
sua entrata in vigore, adesso il Parlamento deve affrontare in tutta fretta una nuova emergenza
nazionale. Si tratta del problema del lavoro, della casa, i problemi della Famiglia, la sicurezza?»,
chiedono provocatoriamente dal Circolo Popolo della Famiglia di Padova: «No! Si tratta delle
Dichiarazioni Anticipate di Trattamento (DAT).»
«Invitiamo tutte le forze politiche in Parlamento ad uno sforzo di riflessione prima di legiferare sull’onda emotiva di situazioni eutanasiche costruite mediaticamente.» affermano dal Circolo Pdf di Padova. «I malati con sofferenze per malattie gravi e le loro Famiglie, sono innanzitutto Persone in difficoltà e, per la loro condizione di svantaggio devono essere aiutate, sorrette e seguite dalla comunità e non
lasciate sole oppure uccise per fame, sete o con un’iniezione letale!» sottolineano dal Circolo Pdf locale, «Siamo prossimi al 10 dicembre anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, il 10 dicembre 1948.» Prosegue il comunicato del Pdf Padova: «Le DAT violano i Diritti Umani, che sono Universali, Inviolabili, Inalienabili. E proprio su inviolabilità ed inalienabilità del diritto alla Vita,» il Popolo della Famiglia riafferma con forza «la propria contrarietà a qualsiasi legge che mascherandosi da falso mito di progresso o ammantandosi da pseudo-diritti civili, intenda agevolare o promuovere la morte delle persone, fingendo di alleviarne le sofferenze.» Ancora il Circolo Pdf Padova: «L’eutanasia diretta, che per fame, sete o altro metodo mette fine alla vita di persone prossime alla morte, merita di essere
rubricata come reato penale, in quanto provoca sofferenze atroci aggiungendole a quelle reali sopportate dal malato. Occorre invece destinare più risorse e sostegno alle famiglie con disabili, anziani o malati terminali, promuovere una cultura di accoglienza e valorizzazione della dignità della vita di ogni persona, perché la sofferenza del malato dipende anche dall’ambiente sociale che lo
circonda.» Il Popolo della Famiglia «è convinto che una dichiarazione di trattamento, scritta anni prima magari in condizioni particolari, non sia utilizzabile in un momento di sofferenza. Inoltre» sottolineano dal Circolo, «l’idea che una persona ha una vita che “non merita di essere vissuta” si diffonde nell’opinione pubblica, e conduce progressivamente all’eugenetica di nazista memoria.» «Non parlate di “DOLCE MORTE” e non mentite agli Italiani dicendo che morire di fame, di sete o con un’iniezione di pentobarbital è un’espressione di civiltà: si tratta di un’espediente perverso e cinico per far risparmiare al Sevizio Sanitario risorse economiche, introducendo politiche infami che vogliono ammazzare vecchi e disabili.» concludono dal Circolo di Padova del Popolo della Famiglia.

A PADOVA BASTA UNA LUCE BLU PER ESSERE IN CAMPO A DIFESA DELLA VITA

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Popolo della Famiglia Padova: Chiediamo ai Comuni e Provincia un’azione di solidarietà per Charlie
Il circolo del Popolo della Famiglia di Padova si schiera a favore di Charlie Gard, il bambino inglese che assieme ai genitori sta combattendo contro i giudici britannici e della corte europea per ottenere il diritto di essere curato nonostante la gravità della sua situazione.«Chiediamo alle istituzioni locali, a partire dal neo sindaco di Padova Sergio Giordani, ai Sindaci dei Comuni limitrofi e fino ai presidenti di Provincia e Regione, di non essere indifferenti a questa battaglia per la vita che sta mobilitando persone di buona volontà in tutto il mondo», dichiarano i componenti il circolo di Padova del PdF.«Finora dal comune di Padova e Provincia non è arrivato alcun segnale. Speriamo che nelle Città ci sia la semplice illuminazione in blu di qualche edificio pubblico, e l’accensione di luci blu in altri luoghi
significativi. Le luci blu sono il simbolo della battaglia del piccolo Charlie, ed in varie parti d’Italia e del mondo questo piccolo segno di solidarietà è già stato adottato. A Rio De Janeiro è stato illuminato il Cristo Redentore, e quindi sarebbe stupendo che anche da Padova e Comuni della Provincia arrivasse un segnale forte in favore della vita e contro la cultura di morte”.
«Siamo certi che il Comune di Padova e della Provincia non saranno indifferenti e non si schiereranno di fatto dalla parte della cultura dell’eutanasia” hanno concluso i componenti del Circolo PdF di Padova, riprendendo le parole del presidente della CEI, il cardinale Gualtiero Bassetti, “La vita va difesa, va favorita, va aiutata fino in fondo, quindi siamo profondamente alleati dei genitori di Charlie Gard”.