Il Popolo della Famiglia di Padova su Dat e processo a Marco Cappato

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Boddi PdF Padova: “Decisione pilatesca dei giudici”

Il Circolo del Popolo della Famiglia di Padova affida alle parole della presidente Maria Verita Boddi un commento sulle ultime decisioni dei giudici sul processo a Marco Cappato, imputato per l’accusa di aiuto al suicidio nella nota vicenda di dj Fabo. «Questa decisione è pilatesca: se ne sono lavati le mani inviando la decisione alla Corte Costituzionale. I giudici non hanno voluto né condannare né assolvere l’esponente radicale e chiedono ora alla consulta di stabilire addirittura la legittimità dello stesso reato di aiuto al suicidio, che attualmente prevede pene che vanno dai 6 ai 12 anni di carcere. L’impressione è che, in base all’ordinamento vigente, Cappato non potesse che essere condannato, ma il collegio giudicante, sollecitato in tal senso anche dalla pubblica accusa, che ha di fatto difeso Cappato, non ha voluto emettere tale sentenza. Perché la vita (come un rene, come un arto) è un bene indisponibile. Per cambiare la norma bisogna fare un’altra norma e passare dal Parlamento dove si esprime la volontà del Popolo italiano. E dove è necessario per questo che ci sia la voce del Popolo della Famiglia» «Sono note le posizioni del Popolo della Famiglia a proposito delle DAT» proseguono Antonio Buso ed Emanuele Bernardi, candidati PdF alla Camera, al termine dell’incontro di ieri sera con Mirko De Carli alla sala mons. Bellato alla Parrocchia della Sacra Famiglia di Padova. «L’aver trasformato ed equiparato alimentazione e idratazione a trattamenti sanitari, è il primo passo per trasformare una legge già zoppicante nell’anticamera dell’eutanasia. Acqua e cibo non possono paragonarsi alle terapie. Dare ad una persona la possibilità di dissetarsi ed alimentarsi non è una cura eccessiva o sproporzionata. Inoltre per molti medici l’obiezione di coscienza è un diritto, salvo ovviamente che non siamo davanti ad un caso di accanimento terapeutico. Il discrimine, molto sottile, è sempre quello». Maria Verita Boddi ricorda le parole di Mons.Negri a questo proposito: “Il rischio dell’eutanasia esiste, sia di quella chiesta che di quella data. Fa parte del complessivo quadro di una legge che zoppica e non soddisfa.” «Dobbiamo sempre ricordare che la vita umana è un bene non disponibile e guardarla con attenzione, cautela e prudenza. Ormai siamo in un momento storico nel quale la sacralità della vita non è più tanto considerata. Si tocca con mano una deriva ostile alla vita che appare ormai evidente in tanti fattori, anche sociali e culturali, non ultimo l’annuncio del Sindaco di Padova, sig. Giordani, di firmare le DAT. Ribadiamo che la vita dell’uomo è sacra dal momento del concepimento sino alla fine naturale». Concludono con forza i candidati PdF: «Sono molte le forme evidenti di non rispetto della vita umana: l’aborto, la scarsa attenzione alla Famiglia, alla tutela dei bambini, alla mancanza di difesa della dignità dei lavoratori e delle imprese italiane, a chi in molte parti della terra muore di fame e sete, o perisce a causa di migrazioni. Il Popolo della Famiglia è partito laico ma non laicista, che si fonda sui valori della Dottrina Sociale della Chiesa. L’alternativa c’è: il 4 marzo possiamo iniziare a cambiare l’Italia, votando il Popolo della Famiglia.»

Popolo della Famiglia: “Quanto vale una vita… e quanto un “mancato aborto?”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Il PdF Padova sulla sentenza della Cassazione di Torino di risarcimento per aborto mancato.

«Mentre l’Istat ufficializza la fotografia demografica dell’Italia del 2017, certificando che per il quarto anno consecutivo l’Italia batte il record negativo di nascite, apprendiamo con tristezza la notizia di una sentenza di rimborso ai genitori per “mancato aborto”». Con queste parole di Maria Verita Boddi, capolista pluninominale ed uninominale del PdF a Padova per la Camera dei Deputati,
si apre la dichiarazione del Circolo locale del Popolo della Famiglia. «L’assenza di nascite provoca inevitabilmente un ulteriore invecchiamento della popolazione con l’età media che sale a 45 anni e il 22,6% della popolazione con più di 65 anni. Una tragedia di denatalità», rimarcata anche da Lucia Vecchi, candidata uninominale collegio Padova Nord (Vigonza) e da Silvana Oberto, candidata Uninominale Senato a Padova «dove rileviamo che la mancata morte di una persona si tramuta in una richiesta di risarcimento per il “pregiudizio di carattere patrimoniale derivante dai doveri di mantenimento dei genitori nei confronti del figlio”». Mettere sui due piatti della bilancia della giustizia, da un lato la VITA e sull’altro il “pregiudizio di carattere patrimoniale” ci fornisce l’indicazione che siamo vicini al punto di non ritorno. «Tristemente osserviamo come due genitori, con la figlia ormai diciassettenne, decidano di dichiararle apertamente che non la volevano, che avevano chiesto che fosse uccisa e che oggi l’esecutore di quel tentato omicidio fallito debba pagare il suo errore» prosegue il comunicato stampa del Circolo Pdf di Padova. «Ancor più triste è constatare che tutta questa vicenda è passata per via giurisprudenziale, un caso da citare in provvedimenti analoghi, dove la nascita di una persona non conta. Ci amareggia scoprire che alla figlia, che ha avuto l’ardire di nascere nonostante un intervento chirurgico che aveva lo scopo di ripulire l’utero della sua presenza, viene assegnato il sinonimo di “danno”» proseguono i Candidati PdF alla Camera Massimo Brasiliani e Antonio Buso, plurinominale Padova, ed Emanuele Bernardi Uninominale Padova Sud (Abano). «Certo poi i genitori l’hanno cresciuta, ma riferiscono i giornali, per poterla mantenere la madre ha dovuto licenziarsi, come anche il padre. Tutto per adattarsi alle esigenze di questa figlia ribelle, che nonostante tutto è nata. Quello che ci preoccupa è che dietro la decisione della Suprema Corte c’è il principio secondo cui ad essere “protetti” e tutelati con risarcimento in caso di “nascita indesiderata” sono i genitori e non la figlia, trasformando così un
desiderio in diritto e lasciando inascoltata la voce del più debole.» Concludono dal Circolo PdF di Padova «Per conoscere le proposte del Popolo della Famiglia, in merito a Vita, Famiglia e Libertà Educativa vi invitiamo all’incontro aperto a tutti, mercoledì 14 febbraio ore 20:30 presso i locali del Patronato Sacra Famiglia a Padova.»