Popolo della Famiglia: “Protesta alla RAI Regionale per “Ballando con le stelle”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
PdF Padova: “Davanti alla tv ci sono i bambini, è una operazione ideologica di una lobby!”
Il Circolo Popolo della Famiglia di Padova ha inviato una lettera di protesta presso la sede Rai di Venezia per protestare contro l’utilizzo dei soldi del canone delle famiglie per la messa in onda in prima serata televisiva della trasmissione “Ballando con le stelle” che avrà per protagonisti due uomini che balleranno in coppia: «L’operazione vergognosa compiuta da Raiuno e “Ballando con le stelle” con la coppia di maschi chiamata a dar scandalo per attirare l’attenzione sul programma, davvero poteva esserci risparmiata con i soldi del canone pagati dalle famiglie italiane e in misura sempre maggiore incassati dalla lobby Lgbt. Che ora ci tratterà da ‘omofobi’ (non lo siamo) e ci lincerà su ogni tribuna, dai settimanali patinati fino alle parole che già possiamo immaginare in diretta tv pronunciate da Milly Carlucci a supporto delle tesi dei Luxuria di turno. Resta un fatto: quella di Ballando è una operazione ideologica che vuole rappresentare come naturale ciò che naturale non è. Sono sposato a una romagnola e in balera mai visti due uomini ballare; conosco il mondo dei tornei di ballo fino ai livelli internazionali e non sono ammesse coppie di soli uomini; nella danza classica, territorio di gloriosi e immortali danzatori omosessuali, mai le figure sono immaginate tra due uomini. Quella di Raiuno e della Carlucci è quel che è: una tassa ideologica pagata alla lobby Lgbt che domina i media, propinata in prima serata quando davanti alla tv ci sono milioni di bambini, per offendere la famiglia naturale con la consueta provocazione omosessualista. Davvero qualcosa che con i soldi del canone Mario Orfeo poteva risparmiarsi, prima di dover ingloriosamente lasciare la Rai ai servitori dei prossimi padroni», ha dichiarato Mario Adinolfi presidente nazionale del Popolo della Famiglia.

Popolo della Famiglia: “Erode è tornato, travestito da giudice.”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
PdF Padova: Per i giudici inglesi lasciare vivere Isaiah è “futile!”

«Erode è tornato!», così Maria Verita Boddi ed i Consiglieri del Circolo del Popolo della Famiglia di Padova commentano la notizia dell’omicidio del piccolo Isaiah Haastrup, cui ieri è stato interrotto ogni supporto vitale al  , dove era ricoverato dalla nascita.
«Siamo esterrefatti dalle parole dei cosiddetti esperti dell’ospedale di Londra che affermavano essere “futile” continuare il supporto vitale ad Isaiah», continuano dal Circolo PdF di Padova. «Agghiacciante la frase in inglese dei responsabili dell’ospedale Londinese: “futile, burdensome and not in his best interest”, ovvero “futile, oneroso e non nel suo migliore interesse”.»
Davvero pensiamo che il “best interest” di un malato, in questo caso un bambino, sia la morte?
«Nemmeno l’Alta Corte Europea dei Diritti Umani ha preso in considerazione la richiesta dei genitori di sospendere la condanna a morte emessa dal tribunale di Londra, confermando così una volta di più la visione mortifera di un’Europa che ha perso l’orizzonte della speranza e della vita» prosegue il comunicato del PdF locale.
«In questi giorni la politica italiana è totalmente ed unicamente interessata ai problemi legati alle Elezioni del 4 marzo, ma Il Popolo della Famiglia guarda oltre, riconoscendo nel primato della Vita e della Famiglia una priorità su tutto il resto. Questa nuova condanna a morte, riapre dunque gli interrogativi e le questioni etiche su casi di questo genere in cui i bambini sono vittime inconsapevoli ed incolpevoli di un’ingiustizia nei loro confronti. I genitori vengono ancora una volta privati del diritto di proteggere la vita dei propri figli. Il silenzio assordante dei media italiani sull’argomento ci preoccupa perché tende a “normalizzare” questi fatti nell’opinione pubblica.»
Concludono dal Circolo di Padova «Come Popolo della Famiglia siamo al fianco dei genitori di Isaiah in questo momento di grande dolore, e non smetteremo mai di lottare per combattere e denunciare una cultura anti-vita che sempre più pervade il nostro tempo, dove la nostra umanità viene progressivamente sostituita da leggi di morte. Si tratta di eugenetica di Stato, imposta a suon di sentenze, mascherata da finto buonismo.»

Il Popolo della Famiglia di Padova su Dat e processo a Marco Cappato

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Boddi PdF Padova: “Decisione pilatesca dei giudici”

Il Circolo del Popolo della Famiglia di Padova affida alle parole della presidente Maria Verita Boddi un commento sulle ultime decisioni dei giudici sul processo a Marco Cappato, imputato per l’accusa di aiuto al suicidio nella nota vicenda di dj Fabo. «Questa decisione è pilatesca: se ne sono lavati le mani inviando la decisione alla Corte Costituzionale. I giudici non hanno voluto né condannare né assolvere l’esponente radicale e chiedono ora alla consulta di stabilire addirittura la legittimità dello stesso reato di aiuto al suicidio, che attualmente prevede pene che vanno dai 6 ai 12 anni di carcere. L’impressione è che, in base all’ordinamento vigente, Cappato non potesse che essere condannato, ma il collegio giudicante, sollecitato in tal senso anche dalla pubblica accusa, che ha di fatto difeso Cappato, non ha voluto emettere tale sentenza. Perché la vita (come un rene, come un arto) è un bene indisponibile. Per cambiare la norma bisogna fare un’altra norma e passare dal Parlamento dove si esprime la volontà del Popolo italiano. E dove è necessario per questo che ci sia la voce del Popolo della Famiglia» «Sono note le posizioni del Popolo della Famiglia a proposito delle DAT» proseguono Antonio Buso ed Emanuele Bernardi, candidati PdF alla Camera, al termine dell’incontro di ieri sera con Mirko De Carli alla sala mons. Bellato alla Parrocchia della Sacra Famiglia di Padova. «L’aver trasformato ed equiparato alimentazione e idratazione a trattamenti sanitari, è il primo passo per trasformare una legge già zoppicante nell’anticamera dell’eutanasia. Acqua e cibo non possono paragonarsi alle terapie. Dare ad una persona la possibilità di dissetarsi ed alimentarsi non è una cura eccessiva o sproporzionata. Inoltre per molti medici l’obiezione di coscienza è un diritto, salvo ovviamente che non siamo davanti ad un caso di accanimento terapeutico. Il discrimine, molto sottile, è sempre quello». Maria Verita Boddi ricorda le parole di Mons.Negri a questo proposito: “Il rischio dell’eutanasia esiste, sia di quella chiesta che di quella data. Fa parte del complessivo quadro di una legge che zoppica e non soddisfa.” «Dobbiamo sempre ricordare che la vita umana è un bene non disponibile e guardarla con attenzione, cautela e prudenza. Ormai siamo in un momento storico nel quale la sacralità della vita non è più tanto considerata. Si tocca con mano una deriva ostile alla vita che appare ormai evidente in tanti fattori, anche sociali e culturali, non ultimo l’annuncio del Sindaco di Padova, sig. Giordani, di firmare le DAT. Ribadiamo che la vita dell’uomo è sacra dal momento del concepimento sino alla fine naturale». Concludono con forza i candidati PdF: «Sono molte le forme evidenti di non rispetto della vita umana: l’aborto, la scarsa attenzione alla Famiglia, alla tutela dei bambini, alla mancanza di difesa della dignità dei lavoratori e delle imprese italiane, a chi in molte parti della terra muore di fame e sete, o perisce a causa di migrazioni. Il Popolo della Famiglia è partito laico ma non laicista, che si fonda sui valori della Dottrina Sociale della Chiesa. L’alternativa c’è: il 4 marzo possiamo iniziare a cambiare l’Italia, votando il Popolo della Famiglia.»

Popolo della Famiglia: “Inaccettabili le molestie ed i ricatti sessuali sul lavoro”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Oberto, PdF Padova: da donna che ha lavorato conosco queste odiose dinamiche.
«Leggere i dati pubblicati ieri dall’ISTAT che stima in oltre 8 milioni le donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita hanno subito molestie sessuali, mi fa rabbrividire.» così Silvana Oberto, candidata al Senato per il Popolo della Famiglia a Padova. «Anche se si tratta di un fenomeno che risulta in diminuzione rispetto agli anni precedenti, si tratta di una vera piaga che ancora oggi affligge e attraversa il mondo del lavoro. E non si dica che queste molestie siano esclusivamente destinate alle donne, perché per la prima volta ISTAT ha radiografato e passato in rassegna anche gli uomini oggetto di molestie sessuali: si stima che quasi 4 milioni di uomini le abbiano subite nel corso della loro vita» prosegue l’analisi dell’indagine ISTAT di Silvana Oberto, «Resta un dato certo: gli autori risultano prevalentemente uomini, che si cimentano maggiormente con le molestie verbali mentre le molestie con contatto fisico sono meno frequenti, ma non meno sgradevoli per chi le subisce. Se è vero che i luoghi dove maggiormente avvengono questi episodi sono i mezzi pubblici, viene confermata l’idea di una generale inadeguatezza dei controlli messi in atto attualmente.»
«Proprio per questo, nel programma del Popolo della Famiglia sono previste una serie di azioni e proposte per la SICUREZZA e la LEGALITA’ per la FAMIGLIA: “Intolleranza zero”; Riqualificazione del Comparto Sicurezza e Difesa Nazionale con aumento dei salari dei componenti delle Forze dell’Ordine; Contrasto severo alle attività della criminalità; Riconoscimento pieno della legittima difesa presunta, in caso di attacco all’abitazione familiare ed Istituzione delle Volanti fisse nei quartieri a più alta densità criminale.
«Parlando di molestie sessuali su web e social network, ricordiamo che nel programma del PdF per le prossime elezioni del 4 marzo è previsto un deciso contrasto alla pornografia, alla pedo-pornografia e pene civiche non più discrezionali per i reati di bullismo, teppismo.» conclude Silvana Oberto.
Ultime analisi da parte di Maria Verita Boddi, presidente del Circolo di Padova e candidata alla Camera dei Deputati per Padova: «Impressionanti i dati riguardanti il mondo del lavoro, dove quasi 1 milione e mezzo di donne hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali: per l’assunzione, per il mantenimento del lavoro o per scatti di carriera. Se nell’80% dei casi, le vittime non ne hanno parlato con nessuno e nemmeno denunciato il fatto alle Forze dell’Ordine, appare ancor più indispensabile ed urgente la proposta del Popolo della Famiglia di istituire il “reddito di maternità” per le mamme che invece di accettare lavori sottopagati, o peggio sottoposte a ricatti sessuali, preferiscono dedicarsi alla cura dei propri figli.» Conclude Maria Verita Boddi «Per questo l’alternativa c’è: Il Popolo della Famiglia si presenta alle urne il 4 marzo e chiede il voto agli italiani: per la tutela, sostegno e promozione della Famiglia, la nascita di nuove vite umane, la cura per gli ammalati e per i più bisognosi. Per dare un segno di novità e discontinuità rispetto al passato della politica italiana. Né destra né sinistra, il mio Popolo è la Famiglia.»

Popolo della Famiglia: “Manconi all’UNAR: cui prodest?”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Vecchi, PdF Padova: Chiediamo la revoca dell’incarico di Coordinatore dell’UNAR
«La recente decisione del Presidente del Consiglio Gentiloni di indicare come Presidente dell’Unar (Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali) il Sen. Luigi Manconi, sembra tanto una sorta di risarcimento morale al Senatore per l’esclusione dalle liste elettorali del Partito Democratico. Ma il
vero risarcimento Gentiloni, Manconi e l’Unar lo devono alle migliaia di famiglie italiane, associazioni e movimenti, tra cui il Popolo della Famiglia che in quest’ultimo periodo ne hanno valutato criticamente l’operato, denunciando gli scandali che hanno portato poi alle dimissioni dell’ex presidente Spano. La decisione del Presidente del Consiglio non è altro che l’ennesima prova della colonizzazione ideologica e politica che da tempo occupa l’ufficio nazionale anti discriminazioni razziali, tradendo le sue funzioni originarie per orientarsi ad azioni tipicamente lobbistiche ed a senso unico», così Lucia Vecchi, candidata per il PdF a Padova e all’uninominale Vigonza (Padova Nord) per la Camera dei Deputati a commento della decisione di Gentiloni. «Siamo alle solite spartizioni pre-elettorali per garantire posizioni di controllo, anche economico sugli enti pubblici a favore di questa o quella corrente di partito. Inoltre affidare al Sen. Manconi questo incarico, è una mancanza verso tutti movimenti ed associazioni che in questi anni hanno criticato l’Unar, specie sulle attività riguardanti argomenti eticamente sensibili.» Prosegue Lucia Vecchi sottolineando che «riteniamo che il Sen. Manconi, apertamente a favore delle adozioni per coppie dello stesso sesso, non possa ricoprire all’Unar una figura istituzionale al di sopra delle parti.» Le sue dichiarazioni a proposito di “UTERO IN AFFITTO”, sono in aperto contrasto con il diritto inviolabile di un bambino ad avere una mamma ed un papà, e su questo tema il Popolo della Famiglia ha proposto un bando a livello mondiale. Quella che la neo-lingua del politicamente corretto definisce “gestazione per altri” in realtà altro non è che la compravendita ed affitto mediante contratto dell’utero di una donna, per predestinare un bambino ad essere orfano ancor prima della nascita. Le parole del neo- presidente dell’Unar che apertamente approva di trasformare il ventre di una donna in una forma di forno a pagamento, sono particolarmente gravi.» Conclude Maria Verita Boddi, presidente del PdF di Padova e candidata alla Camera dei Deputati: «Chiediamo pertanto a Gentiloni di rivedere e
sospendere questa decisione e di valutare l’inopportunità di una simile scelta. Le proposte del Popolo della Famiglia a questo proposito sono semplici e facilmente attuabili: rimozione di ogni azione dell’UNAR che contrasti con il primato educativo della Famiglia nell’educazione dei figli specie su argomenti eticamente sensibili. Al limite prevedendo la chiusura di questo ufficio.»

Popolo della Famiglia: “Rigurgiti di violenza – ritorno al futuro?”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Boddi: Il PdF Padova sui recenti episodi di violenza fisica e verbale in Italia.
«Riprendiamo e facciamo nostre le parole di Nicola Di Matteo, Coordinatore nazionale del Popolo
della Famiglia e capolista in Sicilia, a seguito della feroce aggressione subita dall’appartenente all’Arma ed esprimiamo la totale ed incondizionata solidarietà del Popolo della Famiglia, al
Carabiniere linciato a Piacenza dalle bande degli antagonisti». Sono queste le parole del Circolo PdF
di Padova, pronunciate da Maria Verita Boddi, capolista plurinominale ed uninominale del PdF a Padova per la Camera dei Deputati.
«Il livello di violenza nei confronti delle Forze di Polizia e di quanti non sono allineati al pensiero
unico, ha toccato livelli intollerabili in un paes e democratico. Chi si nasconde dietro caschi ed altri travisamenti è solo un violento, potenziale assassino, che infierisce su un carabiniere caduto a terra colpendolo in modo forsennato, senza alcuna pietà. Solo il caso ha evitato conseguenze peggiori. Questi criminali (non possiamo definirli altrimenti) non vedevano l’ora di poter scaricare la propria violenza contro un appartenente alle forze dell’ordine, colpevole unicamente di indossare una divisa ed essere un rappresentante dello Stato.» Prosegue Maria Verita Boddi, «C’è da chiedersi, con le
parole di Nicola Di Matteo, se di fronte ad un attacco di tale violenza non sia opportuno consentire
agli appartenenti alle forze di Polizia di poter difendere la propria incolumità». «Nella prossima legislaturaproporremo unamodificadelcodicepenalecheinseriscaaggravantispecificheenessuna attenuante per i manifestanti violenti che attaccano le forze di Polizia. In tutti i Paesi democratici chi tocca un appartenente alle forze di sicurezza dello Stato riceve condanne esemplari e sconta
tutta la pena inflittagli e non si comprende perché in Italia non sia così. Noi ci batteremo sempre per tutelare i servitori dello Stato in divisa, che siano agenti di Polizia, Carabinieri, Finanzieri oppure altre forze dell’ordine. Padri e madri di famiglia che si impegnano quotidianamente a loro rischio e
pericolo, guadagnando uno stipendio tra i più bassi della categoria in Europa e che difendono lo Stato solo per spirito di abnegazione, per garantire a tutti il diritto a manifestare civilmente e pacificamente.» «Allo stesso modo i recenti episodi intimidatori ad Imola contro il Presidente del
Popolo della Famiglia, Mario Adinolfi e nei confronti di chi, a Padova, pacificamente ricordava gli eccidi delle Foibe, ci riportano ad un clima di scontro politico che non fa parte della cultura democratica di questo paese e che deve essere sempre rifiutato, senza alcun tentennamento.» conclude Maria Verita Boddi, a nome del Circolo Popolo della Famiglia di Padova.

Popolo della Famiglia: “Quanto vale una vita… e quanto un “mancato aborto?”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Il PdF Padova sulla sentenza della Cassazione di Torino di risarcimento per aborto mancato.

«Mentre l’Istat ufficializza la fotografia demografica dell’Italia del 2017, certificando che per il quarto anno consecutivo l’Italia batte il record negativo di nascite, apprendiamo con tristezza la notizia di una sentenza di rimborso ai genitori per “mancato aborto”». Con queste parole di Maria Verita Boddi, capolista pluninominale ed uninominale del PdF a Padova per la Camera dei Deputati,
si apre la dichiarazione del Circolo locale del Popolo della Famiglia. «L’assenza di nascite provoca inevitabilmente un ulteriore invecchiamento della popolazione con l’età media che sale a 45 anni e il 22,6% della popolazione con più di 65 anni. Una tragedia di denatalità», rimarcata anche da Lucia Vecchi, candidata uninominale collegio Padova Nord (Vigonza) e da Silvana Oberto, candidata Uninominale Senato a Padova «dove rileviamo che la mancata morte di una persona si tramuta in una richiesta di risarcimento per il “pregiudizio di carattere patrimoniale derivante dai doveri di mantenimento dei genitori nei confronti del figlio”». Mettere sui due piatti della bilancia della giustizia, da un lato la VITA e sull’altro il “pregiudizio di carattere patrimoniale” ci fornisce l’indicazione che siamo vicini al punto di non ritorno. «Tristemente osserviamo come due genitori, con la figlia ormai diciassettenne, decidano di dichiararle apertamente che non la volevano, che avevano chiesto che fosse uccisa e che oggi l’esecutore di quel tentato omicidio fallito debba pagare il suo errore» prosegue il comunicato stampa del Circolo Pdf di Padova. «Ancor più triste è constatare che tutta questa vicenda è passata per via giurisprudenziale, un caso da citare in provvedimenti analoghi, dove la nascita di una persona non conta. Ci amareggia scoprire che alla figlia, che ha avuto l’ardire di nascere nonostante un intervento chirurgico che aveva lo scopo di ripulire l’utero della sua presenza, viene assegnato il sinonimo di “danno”» proseguono i Candidati PdF alla Camera Massimo Brasiliani e Antonio Buso, plurinominale Padova, ed Emanuele Bernardi Uninominale Padova Sud (Abano). «Certo poi i genitori l’hanno cresciuta, ma riferiscono i giornali, per poterla mantenere la madre ha dovuto licenziarsi, come anche il padre. Tutto per adattarsi alle esigenze di questa figlia ribelle, che nonostante tutto è nata. Quello che ci preoccupa è che dietro la decisione della Suprema Corte c’è il principio secondo cui ad essere “protetti” e tutelati con risarcimento in caso di “nascita indesiderata” sono i genitori e non la figlia, trasformando così un
desiderio in diritto e lasciando inascoltata la voce del più debole.» Concludono dal Circolo PdF di Padova «Per conoscere le proposte del Popolo della Famiglia, in merito a Vita, Famiglia e Libertà Educativa vi invitiamo all’incontro aperto a tutti, mercoledì 14 febbraio ore 20:30 presso i locali del Patronato Sacra Famiglia a Padova.»