Popolo della Famiglia: “Senza lavoro non c’è Famiglia, senza Famiglia non c’è futuro”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
PdF Padova: “Nel solco del pensiero del Card. Bassetti: Lavoro, lavoro, lavoro!”
«L’abbiamo detto in campagna elettorale e lo stiamo ripetendo da giorni: senza lavoro non c’è futuro, senza futuro non c’è Famiglia e senza Famiglia non c’è futuro per l’Italia.» Con queste parole i consiglieri del Circolo di Padova del Popolo della Famiglia a fronte delle recenti notizie apparse nei giorni scorsi sui media, a proposito della crisi delle piccole imprese locali, della chiusura di numerose attività di Padova e Provincia, principalmente a carattere familiare. «L’articolo 29 della Costituzione spiega perfettamente che il fondamento della nostra Repubblica è la famiglia fondata sul matrimonio, mentre l’articolo 1 esprime quale sia la leva cardine su cui costruire l’architrave della comunità-stato, cioè la famiglia: il lavoro.» interviene Maria Verita Boddi, presidente del Circolo PdF di Padova. «Leggendo questi due articoli della nostra Carta Costituzionale comprendiamo quale sia la sfida odierna per un nuovo laicato cristiano orientato e guidato dalla Dottrina Sociale della Chiesa Cattolica.» Non è un caso l’appello del Card. Bassetti alla politica, subito dopo lo spoglio elettorale del 4 marzo: “Il prossimo governo qualsiasi esso sia, in qualsiasi modo sarà formato dovrà in primo luogo occuparsi del lavoro. Ci sono troppi disastri in giro. C’è il rischio che una generazione intera arrivi al tempo della pensione senza mai aver davvero lavorato. Il lavoro non è solo un fatto economico, è una missione, un dono di Dio, un modo di sentirsi utile agli altri, un modo di stare tra gli altri”. Questo è l’appello del Presidente della Conferenza Episcopale Italiana rivolto alla classe dirigente del nostro paese, affinché “metta il lavoro al primissimo posto dell’agenda… perché il lavoro va assicurato a tutti, in primo luogo ai giovani. Non assicurarlo significa non assicurare il pane, cioè la vita, la dignità. Capisco bene che vi siano grossi problemi strutturali legati alla crisi economica, ma occorre che tutti concorrano a superare questa situazione”. «Lavoro, lavoro e lavoro: questa è l’emergenza sociale che viene posta al primo posto dal Card. Bassetti.» prosegue Boddi «Pensiamoci attentamente: una giovane coppia come affronterà la sfida del “fare famiglia” e “fare figli” se non c’è il lavoro? Come può assicurare un futuro ai propri figli, senza aver la certezza di arrivare alla terza settimana del mese? Come possono i genitori essere primi educatori dei figli, se vengono costretti a lavorare domenica e nei giorni festivi?» «Queste sono le questioni sulle quali, come Popolo della Famiglia, vogliamo dare una riposta precisa e puntuale, ripartendo dalle parole di Giorgio La Pira: “La lotta nella città terrestre per dare il pane a coloro che non ne hanno, per vestire coloro che sono ignudi, è una condizione per divenire cittadini della città celeste”..» concludono dal Circolo PdF di Padova.

Popolo della Famiglia: “Il Boia di stato non si stanca, ora tocca ad Alfie.”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
PdF Padova: “Per i giudici inglesi la morte dev’essere pianificata!”
«Si tratta di omicidio premeditato!», con queste dure parole il Consiglio del Circolo del Popolo della Famiglia di Padova commenta la notizia della condanna a morte per Alfie Evans. Il piccolo Alfie, di poco più di un anno, ricoverato a Liverpool presso l’Alder Hey Children’s Hospital, non merita di vivere. I giudici di Sua Maestà in un grande impeto di salvaguardia della sua salute, hanno deciso, senza possibilità di appello, di non permetterne il trasporto al Bambin Gesù di Roma, che si era reso disponibile a ricercare le cause della malattia di Alfie.
«Secondo le parole dei Giudici Inglesi, Alfie Evans deve morire a Liverpool, in ospedale, perché il bambino potrebbe morire durante il trasporto e questa possibilità comporterebbe “una morte indegna e non pianificata”», sottolineano dal Circolo PdF di Padova, “Una morte non pianificata, non controllata, non organizzata da parte del servizio sanitario inglese: questo è ciò che interessa alla giustizia britannica, questa sì malata.»
«A qualsiasi genitore la possibilità di cercare le cause della malattia di un figlio, sarebbe uno spiraglio di luce e motivo di speranza. Invece la giustizia inglese ha voluto ancora una volta negare questa possibilità ai genitori di Alfie, come già per Charlie ed Isaiah.» proseguono i consiglieri del PdF di Padova. «La strada intrapresa da queste sentenze di morte è chiara: non è degna una morte occorsa nel tentativo di salvare il proprio figlio ed ai genitori viene tolta qualsiasi possibilità di decisione sulla salute dei propri figli malati; viene tolta, per legem, ai genitori la speranza sulla vita dei propri figli.»
Concludono dal Circolo di Padova «L’eugenetica di stampo nazista si ripropone oggi, ammantata da falso pietismo e toglie ai genitori di Alfie qualsiasi speranza. E così, oggi, la Corte ha deciso: niente Appello. Pollice verso per Alfie!»

Popolo della Famiglia: “Protesta alla RAI Regionale per “Ballando con le stelle”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
PdF Padova: “Davanti alla tv ci sono i bambini, è una operazione ideologica di una lobby!”
Il Circolo Popolo della Famiglia di Padova ha inviato una lettera di protesta presso la sede Rai di Venezia per protestare contro l’utilizzo dei soldi del canone delle famiglie per la messa in onda in prima serata televisiva della trasmissione “Ballando con le stelle” che avrà per protagonisti due uomini che balleranno in coppia: «L’operazione vergognosa compiuta da Raiuno e “Ballando con le stelle” con la coppia di maschi chiamata a dar scandalo per attirare l’attenzione sul programma, davvero poteva esserci risparmiata con i soldi del canone pagati dalle famiglie italiane e in misura sempre maggiore incassati dalla lobby Lgbt. Che ora ci tratterà da ‘omofobi’ (non lo siamo) e ci lincerà su ogni tribuna, dai settimanali patinati fino alle parole che già possiamo immaginare in diretta tv pronunciate da Milly Carlucci a supporto delle tesi dei Luxuria di turno. Resta un fatto: quella di Ballando è una operazione ideologica che vuole rappresentare come naturale ciò che naturale non è. Sono sposato a una romagnola e in balera mai visti due uomini ballare; conosco il mondo dei tornei di ballo fino ai livelli internazionali e non sono ammesse coppie di soli uomini; nella danza classica, territorio di gloriosi e immortali danzatori omosessuali, mai le figure sono immaginate tra due uomini. Quella di Raiuno e della Carlucci è quel che è: una tassa ideologica pagata alla lobby Lgbt che domina i media, propinata in prima serata quando davanti alla tv ci sono milioni di bambini, per offendere la famiglia naturale con la consueta provocazione omosessualista. Davvero qualcosa che con i soldi del canone Mario Orfeo poteva risparmiarsi, prima di dover ingloriosamente lasciare la Rai ai servitori dei prossimi padroni», ha dichiarato Mario Adinolfi presidente nazionale del Popolo della Famiglia.

Popolo della Famiglia: “Erode è tornato, travestito da giudice.”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
PdF Padova: Per i giudici inglesi lasciare vivere Isaiah è “futile!”

«Erode è tornato!», così Maria Verita Boddi ed i Consiglieri del Circolo del Popolo della Famiglia di Padova commentano la notizia dell’omicidio del piccolo Isaiah Haastrup, cui ieri è stato interrotto ogni supporto vitale al  , dove era ricoverato dalla nascita.
«Siamo esterrefatti dalle parole dei cosiddetti esperti dell’ospedale di Londra che affermavano essere “futile” continuare il supporto vitale ad Isaiah», continuano dal Circolo PdF di Padova. «Agghiacciante la frase in inglese dei responsabili dell’ospedale Londinese: “futile, burdensome and not in his best interest”, ovvero “futile, oneroso e non nel suo migliore interesse”.»
Davvero pensiamo che il “best interest” di un malato, in questo caso un bambino, sia la morte?
«Nemmeno l’Alta Corte Europea dei Diritti Umani ha preso in considerazione la richiesta dei genitori di sospendere la condanna a morte emessa dal tribunale di Londra, confermando così una volta di più la visione mortifera di un’Europa che ha perso l’orizzonte della speranza e della vita» prosegue il comunicato del PdF locale.
«In questi giorni la politica italiana è totalmente ed unicamente interessata ai problemi legati alle Elezioni del 4 marzo, ma Il Popolo della Famiglia guarda oltre, riconoscendo nel primato della Vita e della Famiglia una priorità su tutto il resto. Questa nuova condanna a morte, riapre dunque gli interrogativi e le questioni etiche su casi di questo genere in cui i bambini sono vittime inconsapevoli ed incolpevoli di un’ingiustizia nei loro confronti. I genitori vengono ancora una volta privati del diritto di proteggere la vita dei propri figli. Il silenzio assordante dei media italiani sull’argomento ci preoccupa perché tende a “normalizzare” questi fatti nell’opinione pubblica.»
Concludono dal Circolo di Padova «Come Popolo della Famiglia siamo al fianco dei genitori di Isaiah in questo momento di grande dolore, e non smetteremo mai di lottare per combattere e denunciare una cultura anti-vita che sempre più pervade il nostro tempo, dove la nostra umanità viene progressivamente sostituita da leggi di morte. Si tratta di eugenetica di Stato, imposta a suon di sentenze, mascherata da finto buonismo.»

Il Popolo della Famiglia di Padova su Dat e processo a Marco Cappato

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Boddi PdF Padova: “Decisione pilatesca dei giudici”

Il Circolo del Popolo della Famiglia di Padova affida alle parole della presidente Maria Verita Boddi un commento sulle ultime decisioni dei giudici sul processo a Marco Cappato, imputato per l’accusa di aiuto al suicidio nella nota vicenda di dj Fabo. «Questa decisione è pilatesca: se ne sono lavati le mani inviando la decisione alla Corte Costituzionale. I giudici non hanno voluto né condannare né assolvere l’esponente radicale e chiedono ora alla consulta di stabilire addirittura la legittimità dello stesso reato di aiuto al suicidio, che attualmente prevede pene che vanno dai 6 ai 12 anni di carcere. L’impressione è che, in base all’ordinamento vigente, Cappato non potesse che essere condannato, ma il collegio giudicante, sollecitato in tal senso anche dalla pubblica accusa, che ha di fatto difeso Cappato, non ha voluto emettere tale sentenza. Perché la vita (come un rene, come un arto) è un bene indisponibile. Per cambiare la norma bisogna fare un’altra norma e passare dal Parlamento dove si esprime la volontà del Popolo italiano. E dove è necessario per questo che ci sia la voce del Popolo della Famiglia» «Sono note le posizioni del Popolo della Famiglia a proposito delle DAT» proseguono Antonio Buso ed Emanuele Bernardi, candidati PdF alla Camera, al termine dell’incontro di ieri sera con Mirko De Carli alla sala mons. Bellato alla Parrocchia della Sacra Famiglia di Padova. «L’aver trasformato ed equiparato alimentazione e idratazione a trattamenti sanitari, è il primo passo per trasformare una legge già zoppicante nell’anticamera dell’eutanasia. Acqua e cibo non possono paragonarsi alle terapie. Dare ad una persona la possibilità di dissetarsi ed alimentarsi non è una cura eccessiva o sproporzionata. Inoltre per molti medici l’obiezione di coscienza è un diritto, salvo ovviamente che non siamo davanti ad un caso di accanimento terapeutico. Il discrimine, molto sottile, è sempre quello». Maria Verita Boddi ricorda le parole di Mons.Negri a questo proposito: “Il rischio dell’eutanasia esiste, sia di quella chiesta che di quella data. Fa parte del complessivo quadro di una legge che zoppica e non soddisfa.” «Dobbiamo sempre ricordare che la vita umana è un bene non disponibile e guardarla con attenzione, cautela e prudenza. Ormai siamo in un momento storico nel quale la sacralità della vita non è più tanto considerata. Si tocca con mano una deriva ostile alla vita che appare ormai evidente in tanti fattori, anche sociali e culturali, non ultimo l’annuncio del Sindaco di Padova, sig. Giordani, di firmare le DAT. Ribadiamo che la vita dell’uomo è sacra dal momento del concepimento sino alla fine naturale». Concludono con forza i candidati PdF: «Sono molte le forme evidenti di non rispetto della vita umana: l’aborto, la scarsa attenzione alla Famiglia, alla tutela dei bambini, alla mancanza di difesa della dignità dei lavoratori e delle imprese italiane, a chi in molte parti della terra muore di fame e sete, o perisce a causa di migrazioni. Il Popolo della Famiglia è partito laico ma non laicista, che si fonda sui valori della Dottrina Sociale della Chiesa. L’alternativa c’è: il 4 marzo possiamo iniziare a cambiare l’Italia, votando il Popolo della Famiglia.»

Il Popolo della Famiglia riempie la sala Mons. Bellato e lancia la sua sfida culturale

Il Popolo della Famiglia riempie la sala Mons. Bellato e lancia la sua sfida culturale

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Boddi: Siamo un’alternativa seria di proposta e non di protesta
Il Popolo della Famiglia riempie la sala Mons. Bellato alla Parrocchia della Sacra Famiglia a Padova, e alla presenza di Mirko De Carli, coordinatore nazionale del PDF, lancia la sua sfida culturale.
Il Popolo della Famiglia si è presentato così ieri ai molti cittadini, nel corso dei due incontri svoltisi ieri a Padova. Nell’incontro del primo pomeriggio, cui ha partecipato anche Alfredo Belluco di Confederconsumatori, si sono affrontati alcuni aspetti, anche drammatici, che hanno coinvolto Famiglie, risparmiatori e imprenditori a seguito della crisi degli ultimi anni di alcuni istituti bancari. In serata la presentazione del Movimento Politico guidato da Mario Adinolfi al cospetto di una folta platea con Mirko De Carli, insieme a Maria Verita Boddi, capolista PdF alla Camera nel collegio di Padova, ed Emanuele Bernardi, candidato PdF alla Camera nell’uninominale Padova Sud (Abano). «I media ci oscurano e non parlano mai del nostro partito e delle nostre idee» hanno ricordato De Carli, Boddi e Bernardi. «E ciò avviene perché la nostra proposta è “scomoda” e va nella direzione tracciata nei Family Day: iniziative nelle quali abbiamo fatto emergere l’insostenibilità di un sistema culturale ed economico che ha portato la nostra società, che già era a “natalità zero”, a registrare in
un anno oltre 100 mila aborti.» «Queste elezioni – hanno poi aggiunto – ci danno un’opportunità impegnativa ma anche meravigliosa, quella di rappresentare una parte importante degli italiani che non si riconoscono in questo modo di fare politica che accomuna la stragrande maggioranza di chi oggi occupa una poltrona nel peggior parlamento della storia italiana. No gender nelle scuole, no
alla stepchild-adoption, no all’aborto, no alle unioni civili, no all’eutanasia, Sì alla Vita, Sì alla Famiglia naturale, Sì al reddito di maternità, Sì al quoziente famigliare, Sì al sostegno ad anziani e malati, Sì a misure a favore delle imprese italiane. Un partito, laico ma non laicista, che si fonda sui valori della Dottrina Sociale della Chiesa e punta al ritorno attivo e propositivo dei cattolici sulla scena politica italiana. Il Popolo della Famiglia a Padova e nei Comuni limitrofi, oltre ai consueti banchetti e gazebo informativi, ha previsto ulteriori incontri e dibattiti di incontro con i cittadini. L’alternativa c’è: il 4 marzo possiamo iniziare a cambiare l’Italia, votando il Popolo della Famiglia.»

Popolo della Famiglia: “Inaccettabili le molestie ed i ricatti sessuali sul lavoro”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Oberto, PdF Padova: da donna che ha lavorato conosco queste odiose dinamiche.
«Leggere i dati pubblicati ieri dall’ISTAT che stima in oltre 8 milioni le donne fra i 14 e i 65 anni che nel corso della vita hanno subito molestie sessuali, mi fa rabbrividire.» così Silvana Oberto, candidata al Senato per il Popolo della Famiglia a Padova. «Anche se si tratta di un fenomeno che risulta in diminuzione rispetto agli anni precedenti, si tratta di una vera piaga che ancora oggi affligge e attraversa il mondo del lavoro. E non si dica che queste molestie siano esclusivamente destinate alle donne, perché per la prima volta ISTAT ha radiografato e passato in rassegna anche gli uomini oggetto di molestie sessuali: si stima che quasi 4 milioni di uomini le abbiano subite nel corso della loro vita» prosegue l’analisi dell’indagine ISTAT di Silvana Oberto, «Resta un dato certo: gli autori risultano prevalentemente uomini, che si cimentano maggiormente con le molestie verbali mentre le molestie con contatto fisico sono meno frequenti, ma non meno sgradevoli per chi le subisce. Se è vero che i luoghi dove maggiormente avvengono questi episodi sono i mezzi pubblici, viene confermata l’idea di una generale inadeguatezza dei controlli messi in atto attualmente.»
«Proprio per questo, nel programma del Popolo della Famiglia sono previste una serie di azioni e proposte per la SICUREZZA e la LEGALITA’ per la FAMIGLIA: “Intolleranza zero”; Riqualificazione del Comparto Sicurezza e Difesa Nazionale con aumento dei salari dei componenti delle Forze dell’Ordine; Contrasto severo alle attività della criminalità; Riconoscimento pieno della legittima difesa presunta, in caso di attacco all’abitazione familiare ed Istituzione delle Volanti fisse nei quartieri a più alta densità criminale.
«Parlando di molestie sessuali su web e social network, ricordiamo che nel programma del PdF per le prossime elezioni del 4 marzo è previsto un deciso contrasto alla pornografia, alla pedo-pornografia e pene civiche non più discrezionali per i reati di bullismo, teppismo.» conclude Silvana Oberto.
Ultime analisi da parte di Maria Verita Boddi, presidente del Circolo di Padova e candidata alla Camera dei Deputati per Padova: «Impressionanti i dati riguardanti il mondo del lavoro, dove quasi 1 milione e mezzo di donne hanno subito molestie fisiche o ricatti sessuali: per l’assunzione, per il mantenimento del lavoro o per scatti di carriera. Se nell’80% dei casi, le vittime non ne hanno parlato con nessuno e nemmeno denunciato il fatto alle Forze dell’Ordine, appare ancor più indispensabile ed urgente la proposta del Popolo della Famiglia di istituire il “reddito di maternità” per le mamme che invece di accettare lavori sottopagati, o peggio sottoposte a ricatti sessuali, preferiscono dedicarsi alla cura dei propri figli.» Conclude Maria Verita Boddi «Per questo l’alternativa c’è: Il Popolo della Famiglia si presenta alle urne il 4 marzo e chiede il voto agli italiani: per la tutela, sostegno e promozione della Famiglia, la nascita di nuove vite umane, la cura per gli ammalati e per i più bisognosi. Per dare un segno di novità e discontinuità rispetto al passato della politica italiana. Né destra né sinistra, il mio Popolo è la Famiglia.»