Mario Adinolfi “Il Grido dei Penultimi”

Mario Adinolfi “Il Grido dei Penultimi”

È uscito Il grido dei penultimi, il libro che completa la trilogia aperta nel 2014 con Voglio la mamma e proseguita nel 2017 con O capiamo o moriamo. Sarà probabilmente uno dei libri più discussi dell’estate, in quarta di copertina subito una zampata contro Myrta Merlino inginocchiata a La7 per George Floyd. D’altronde Mario Adinolfi è così, un polemista che non riesce a trattenere la frizione e dove passa non può che creare scompiglio. Il suo “Il grido dei penultimi” è un lavoro di duecento pagine concepito in tempo di Covid che però parte da lontano e Mario Adinolfi racconta:

“Come per ogni mia creatura, oggi che la presento provo un pizzico di emozione e anche di timore perché so quel che scrivere un libro comporta: come per VLM e per OCOM, anche Il grido dovrà essere accompagnato in giro, dovrà crescere e camminare sulle sue gambe, aiutato da voi. Chi ha amato i suoi due fratelli maggiori non potrà che affezionarsi all’ultimo nato. Se VLM era l’urlo del bambino, se OCOM era il ragionamento dell’adulto, Il grido dei penultimi è certamente la conclusione del viaggio con alcune evidenze raccolte e una ricetta per lenire le ferite inevitabili del percorso.

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Famiglia e libertà di culto, da Grandate si alza il grido del vicesindaco contro l’assordante silenzio del Parlamento di Andrea Brenna – 1 Maggio 2020

Famiglia e libertà di culto, da Grandate si alza il grido del vicesindaco contro l’assordante silenzio del Parlamento di Andrea Brenna – 1 Maggio 2020

Sul territorio della diocesi più grande d’Italia, quella comasca, la voce di un politico si alza al fianco di quella dei rappresentanti della Chiesa e del popolo cattolico. Andrea Brenna, vicesindaco di Grandate, si scaglia contro il Parlamento, in particolare contro il Senato dove nessuno, nella seduta del 30 aprile, è intervenuto in rappresentanza delle istanze dei cattolici che chiedono a Read More

CORONAVIRUS, LOCKDOWN O SONO GUAI di Mario Adinolfi

CORONAVIRUS, LOCKDOWN O SONO GUAI di Mario Adinolfi

L’ultimo dato disponibile sull’espansione del coronavirus in Italia spiega che il numero di contagiati cresce del 25% al giorno. Molti si fanno impressionare dal numero di morti o consolare dal numero di guariti, ma è la curva dei contagiati quella che conta e cresce a un tasso maggiore rispetto a quello cinese nel momento di massima crisi a Wuhan. Peraltro noi pratichiamo i tamponi solo ai sintomatici, quindi con ogni probabilità i portatori di coronavirus non sono quattromila ma almeno dieci volte tanto.

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VAJONT di Mario Adinolfi

VAJONT di Mario Adinolfi

“Non si vedono gli effetti delle misure di contenimento, in Cina dove è stato usato tutt’altro vigore, ci sono volute sei settimane per vedere un rallentamento”. I virologi ce lo dicono anche oggi, ma facciamo finta di niente. Perché? Perché non stiamo adottando nessuna reale misura di contenimento. 15 giorni fa il governo si rendeva conto dell’emergenza coronavirus, c’erano tre ricoverati allo Spallanzani e si trovò il caso di Codogno.
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NON QUESTI POLITICI di Mario Adinolfi

NON QUESTI POLITICI di Mario Adinolfi

Siamo a 112 contagiati, più di Hong Kong, più di Singapore, solo Giappone e Corea del Sud hanno numeri peggiori (a parte la Cina). Scuole chiuse a Milano per tutta la settimana. Io vi prego di vedere la conferenza stampa del premier Conte di stanotte in cui ha detto che l’Italia ha assunto le misure più “garantiste” (ma capisce quello che dice?) per contenere il virus, autoelogiandosi perché secondo lui è stato fatto nel nostro Paese più che altrove.
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IL PEPE NEL CAPPUCCINO di Mario Adinolfi

IL PEPE NEL CAPPUCCINO di Mario Adinolfi

Prima di declamare il Cantico dei Cantici davanti all’immensa platea televisiva del festival di Sanremo, il colto e sensibile Roberto Benigni ha voluto definirlo come un poema dell’erotismo che accomuna anche “l’amore tra un uomo e un uomo, tra una donna e una donna”, come fosse insomma un inno pansessualista utilizzabile ai gay pride. C’è chi ci ha scritto: “Quei due secondi di politicamente corretto non hanno rovinato la bellezza dei quindici minuti successivi”. Rispettosamente dissentiamo e proviamo a spiegare il perché.

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