Di Mario Adinolfi

Ci sono infinite ragioni per votare PdF il 26 gennaio in Emilia Romagna: i milioni di euro versati alla lobby Lgbt dalla Regione guidata da Bonaccini in miriadi di forme (esemplificativi i centomila euro a Gender Blender, festival di “cultura omosessuale” caratterizzato dalle performances di pornoattori gay), la legge sulla omotransfobia (che in Emilia Romagna semplicemente non esiste, varata sempre per dare milioni alla lobby), la follia eugenetica nazista del Nipt gratuito (decine di milioni di euro per rintracciare le “anomalie cromosomiche” dei nascituri e procedere così alla mattanza dei bambini down). Ora si aggiunge l’asilo nido obbligatorio: Joanna viene allattata al seno da Silvia a 15 mesi, per Bonaccini deve essere obbligatoriamente tolta alla madre e affidata per otto ore a estranei. Poi dite perché l’Emilia Romagna è la regione di Bibbiano. Che per i sostenitori di Bonaccini è stato “un raffreddore”. E invece è il frutto del tumore antifamilista di una cultura che va battuta. Nelle urne, votando Popolo della Famiglia e Borgonzoni presidente.