Non aver paura della paura di Mario Adinolfi

La mia personale esperienza con il Covid mi ha definitivamente convinto che non c’è nessuna arma più potente della paura per il controllo sociale. Utilizzando questa arma puoi costringere le persone a fare qualsiasi cosa senza che si ribellino mai. Non è una grande scoperta della scienza della politica, in fondo basta leggere Machiavelli, ma quando la vivi sulla pelle tutto si chiarifica. E pensi che da Machiavelli ci separano cinquecento anni, che ora ci sarebbe la democrazia (potere del popolo), ma in realtà nulla è cambiato: la dialettica è sempre quella tra sovrano (il principe) e sudditi che la paura rende schiavi. Come fai a non avere paura di Putin, non vedi di che massacri è capace? E se lo lasciamo fare in Ucraina poi toccherà a noi.

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FARSI NEUTRALI PER ARRIVARE ALLA PACE di Mario Adinolfi

FARSI NEUTRALI PER ARRIVARE ALLA PACE di Mario Adinolfi

Ho dovuto attraversare negli ultimi anni la cecità di dibattiti inferociti tra tifosi, provando con sempre maggiore difficoltà (ma senza mai cedere) a portare una parola di ragionevolezza che alla fine ha prevalso. Sui social scatta però sempre il fattore derby, con tifosi degli argomenti polarizzati che si schierano e non ragionano mai. Spieghi loro che il ddl Zan non potrà mai essere approvato per ragioni logico-giuridiche che si sposeranno con quelle politiche? Niente, tocca andare per mesi in tv e beccarsi sorrisini e insulti da Luxuria, finché il ddl Zan non affonda. E sul “referendum eutanasia”? Siamo andati a fronteggiare Marco Cappato fin sulle scale della Corte di Cassazione, fisicamente, accolti da frizzi e lazzi, per spiegare che il quesito era un imbroglio irricevibile dalla Corte costituzionale.
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A Torino il sindaco, Stefano Lo Russo, e l’assessore alle Politiche Sociali e ai Diritti, Jacopo Rosatelli, incassano “il disonore per Torino, capitale della tradizione arcobaleno” di Nicola di Matteo
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A Torino il sindaco, Stefano Lo Russo, e l’assessore alle Politiche Sociali e ai Diritti, Jacopo Rosatelli, incassano “il disonore per Torino, capitale della tradizione arcobaleno” di Nicola di Matteo

Nicola Di Matteo, Popolo della Famiglia: «Apprezziamo la decisione del Prefetto di Torino che ha sospeso le registrazioni di atti di nascita di figli di coppie dello stesso sesso».

La questione non è nuova per il Popolo della Famiglia, che da sempre si impegna nella difesa della famiglia come Natura e Costituzione riconoscono.
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Moro vive nei cuori di chi conosce! di Nicola di Matteo
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Moro vive nei cuori di chi conosce! di Nicola di Matteo

Ad intervenire é Nicola Di Matteo – Vice Presidente Nazionale de Il Popolo Della Famiglia.

“Il caso Moro sconvolse la democrazia italiana. Erano giorni di grande paura e sofferenza quelli del giorno 16 marzo 1978 ( giorno del sequestro). La sparatoria in Via Fani, provocò anche la morte della scorta di Aldo, che ha pagato un prezzo altissimo per difendere la libertà e la democrazia nel nostro Paese. Era il giorno dell’insediamento del Governo Andreotti, ma qualcosa fu interrotto a causa delle BR dal sequestro e poi dalla conseguente uccisione dello stesso – Moro.

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CHE FASTIDIO CHE PROVO di Mario Adinolfi

CHE FASTIDIO CHE PROVO di Mario Adinolfi

Che fastidio che provo per questi pacifinti che vanno in piazza con la bandiera arcobaleno e intanto godono per ogni immagine di tank russo in fiamme con attorno ucraini esultanti con gli Ak47 da noi forniti innalzati al cielo a sparare raffiche di gioia.
Che fastidio che provo per questo Zelenski che da straordinario capocomico ha ormai stregato il mondo intero e con tempi teatrali perfetti fa battere i cuori del senso di colpa occidentale, ma intanto ammette serenamente che “i morti russi sono dieci volte i nostri” e allora per chi dovrei piangere di più signor attore?
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TRA UN ANNO, IN PARLAMENTO di Mario Adinolfi

TRA UN ANNO, IN PARLAMENTO di Mario Adinolfi

Oggi il Popolo della Famiglia compie 6 anni. Coloro che erano presenti al Palazzetto delle Carte Geografiche all’assemblea costituente del partito erano trecento, siamo diventati trecentomila (219.654 certificati dal voto delle politiche 2018, quando non ci conosceva nessuno) puntiamo al milione. Non abbiamo mai avuto tanta visibilità e capacità di mobilitazione, non siamo mai stati tanto al centro del dibattito e abbiamo riportato vittorie importanti non solo con i tanti eletti sul territorio ma anche sul ddl Zan, sul quesito che per primi definimmo irricevibile per l’imbroglio di Cappato, sul referendum droghe, sul suicidio assistito nella regione Marche, fermato da noi come unico oppositore.
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