PdF: “Il Pil scende, la disoccupazione sale, gli imprenditori licenziano, il Sud fatica”

COMUNICATO STAMPA – PADOVA
Boddi e Bassan PdF Padova: “ISTAT e SVIMEZ: dati preoccupanti”
Affrontano l’argomento Maria Verita Boddi e Danilo Bassan, rispettivamente presidente e consigliere del Circolo Pdf di Padova «In questi giorni ci sono i dati forniti da ISTAT E SVIMEZ che la politica (governo e opposizione) dovrebbe considerare. Perché con il PIL in diminuzione e disoccupazione crescente non ci sono alternative. Per rilanciare questo paese è necessario uno choc fiscale e tornare ad investire. Altrimenti, se il livello di crescita stimato dall’Istat per il 2018 sarà inferiore all’1,5% previsto, avremo un effetto negativo sulle entrate ed un conseguente aumento della pressione fiscale. Già oggi il peso effettivo delle tasse è superiore al 48%, cui va aggiunta la “tara” della burocrazia e dell’inefficienza di una parte della PA, che aumentano le difficoltà di molte piccole media imprese, spesso a conduzione familiare, che formano il tessuto produttivo dell’Italia. C’è bisogno di misure economiche espansive e di rimettere in moto gli investimenti pubblici, che negli ultimi 10 anni sono calati di quasi il 40%.» Ancora Maria Verita Boddi «A differenza dei decenni passati, molti imprenditori hanno sostanzialmente compreso che sono le persone a sostenere la competitività delle imprese. L’investimento sulle persone, considerate non più costo ma capitale umano, è fattore essenziale per trattenere giovani diplomati e laureati che altrimenti si avvierebbero a trovare lavoro all’estero. Irrigidire questi percorsi è un grave errore. Se si vuole dare dignità al lavoro è necessario sviluppare la formazione, promuovere la ricerca e valorizzare concretamente i settori del #100x100MadeinItaly e del #MadeinFamily, riducendo la fiscalità per chi assume ed investe nelle aziende.» «Il Rapporto SVIMEZ 2018 fornisce dati allarmanti per il Sud Italia. Giovani in fuga, intere famiglie senza occupati (quasi 600 mila), ed investimenti privati e pubblici al minimo. Negli ultimi sedici anni hanno lasciato il Mezzogiorno quasi 2 milioni di persone, per la metà giovani tra i 15 e i 34 anni, quasi un quinto laureati, e come ripetiamo da tempo dal PdF “ogni vuoto viene riempito”» proseguono Boddi e Bassan. «Però lo Stato al Sud continua a deludere su diversi fronti: investimenti, servizi sanitari, scolastici, inefficienza della Pubblica amministrazione (solo la Campania si salva, secondo Svimez). Queste difficoltà spiegano perché la protesta pentastellata è riuscita a diffondersi velocemente, e noi pensiamo che molti tra i cittadini meridionali s’aspettavano il reddito di cittadinanza. Ma i cittadini italiani dovrebbero pretendere molto di più dal governo del cambiamento. Per esempio, l’aumento degli investimenti pubblici in infrastrutture, invece di pensare a ridurli. Sempre secondo SVIMEZ, se lo Stato investisse solo al Sud 4,5 miliardi/€ in opere pubbliche, la ripresa sarebbe più che doppia nel 2019, ed a beneficiarne sarebbe principalmente l’occupazione e la crescita del Sud comporta “un beneficio per l’intero Paese”. Noi del Popolo della Famiglia siamo convinti: “Centro, Nord e Sud crescono o decrescono insieme”, e non si tratta di slogan elettorali. Leggetevi i dati SVIMEZ.» concludono dal Circolo PDF di Padova.