IL PDF VERSO LA NUOVA SFIDA DELLE ELEZIONI POLITICHE 2023 di Nicola di Matteo
La grande competizione amministrativa che ha visto al voto 978 città, con 4 capoluoghi di regione e 22 di provincia, ha prodotto una novità importante: il partito del Popolo della Famiglia ha un consenso superiore all’1% a livello nazionale. E’ l’inizio di una grande rivoluzione nel Paese, che vede protagonisti valori e tradizioni non negoziabili, oltre che dirigenti di partito davvero ineguagliabili per senso di appartenenza, passione, dedizione politica e radicamento territoriale.
Inizia così un percorso che deve costruire una vasta coalizione di opposizione al governo Draghi da presentare alle elezioni politiche del 2023. Un’armonia, quella che deve costruire il PdF e che deve perseguire con pazienza e determinazione, che deve crearsi dalle dirigenze territoriali e deve arrivare nel corso dell’anno ai vertici di partiti e associazioni con la massima trasparenza di obiettivi programmatici a sostegno del rilancio economico, culturale, etico del Paese Italia, sostenuto dal forte collante che può essere il partito di idee del Popolo della Famiglia.
Sono dati significativi quelli pervenuti dai vari comuni al voto: Alessandria (0.49%), Asti (0.32%), Averara (20.43%), Ciampino (0.17%), Cuneo (0.30%), Desenzano (0.86%), Jesi (0.94%), Mira (2.67%), Mirano (6.70%), Mombello (0.93%), Monza (0.58%), Omegna (0.90%), Palermo (1.06%), Padova (0.34%), Parma (2.63%), Riolo Terme (5.72%)i, Verona (0.2%), Viterbo (0.4%), Avola (4.3%), Monfalcone (23.27%), Oristano (1.8%). Abbiamo spinto la macchina organizzativa al massimo, raggiungendo così una media dell’1,3% in queste amministrative, che proiettata sulla base nazionale di riferimento degli aventi diritto al voto alle politiche, rappresenta potenzialmente oltre 600mila voti. Molto più delle nostre più rosee aspettative!
Ora via, come dicevo prima, è urgente innescare una macchina elettorale e anche dirigenziale che ci consenta di amalgamare nello scenario politico le vere esigenze di tanti italiani. Quelle esigenze tradite da governi tecnici e dallo stesso governo Draghi.
Quelle esigenze ignorate dal Pd e dagli altri partiti, che in 10 anni di governi tecnici sono riusciti a distruggere le partite Iva, la piccola e media impresa, e a ghigliottinare le famiglie con continui rincari del costo della vita, tra bollette sempre più salate e prezzi in crescita dei generi alimentari.
Il 2023 deve essere l’anno della “riscossa nazionale”, che consenta al PdF di andare al governo del Paese per dare un progetto politico basato sugli ideali cristiani della difesa della vita e della famiglia. All’Italia serve un governo capace e stabile fino al 2040, sia in termini legislativi e di proiezione politica, sia in termini di sfide già sancite da un’Europa che – al nostro tempo – opprime e decreta la fine di intere economie reali.